Ladri di biciclette
Opereil riquadro con il ritratto del regista Vittorio De Sica è la più grande delle 5 immagini dedicate al film “ladri di biciclette”.
Nella prima scena troviamo i due protagonisti, il padre Antonio e il figlio Bruno, che sono seduti su un marciapiede e cercano delle soluzioni per trovare una bicicletta per il suo lavoro di attacchino. Nella seconda immagine il padre porta sulle spalle la bicicletta che è riuscito a ottenere, e accanto a lui troviamo il figlio che lo guarda teneramente. Nella terza scena sono presente gli stessi protagonisti che sembrerebbe stiano tornando a casa, senza bicicletta e sotto la pioggia, il bambino si ripara la testa con il cappotto. Nell’ultima immagine il padre viene di nuovo ritratto con una bicicletta in spalla e guarda suo figlio con aria trionfante, ma lo sguardo del bambino è un’incognita perché allo spettatore è possibile solo vedere la sua testa.
LUOGO: Viale Jonio
CATEGORIA/OGGETTO: Graffiti
SOGGETTO: 4 spezzoni del film “Ladri di biciclette” con l’aggiunta di una vignetta che rappresenta il regista del film: Vittorio De Sica
AUTORE: Giusy di Guerriero, Moby Dick, Noa
FIRMA: Nel ritratto di De Sica la firma è in basso a destra. Nelle altre vignette invece non è presente la firma degli autori.
TITOLO: Ladri di biciclette
ANNO: 2017
TECNICA: Bombolette spray e aerografo
MISURE: 53m circa
STATO DI CONSERVAZIONE: Discreto
COMMITTENZA: Arte e Città a Colori.
OSSERVAZIONI: Fa riferimento al Neorealismo, che mostra la realtà sociale in tutti i suoi aspetti (in special modo la povertà del dopoguerra). I colori che prevalgono sono il bianco e il nero, che accentuano gli effetti chiaro-scuro e ci riportano al passato, probabilmente con l’intento di dare vita al film che è stato girato in bianco e nero. Gli sguardi che si scambiano il padre e il figlio sono molto intensi; gli occhi del padre sono a tratti duri e a tratti affettuosi, mentre quelli del figlio mostrano una profonda e devota ammirazione nei confronti del padre.
La scelta di racchiudere queste immagini in squarci sul muro, simboleggia la memoria del passato che riaffiora nel presente, con l’intento di migliorarlo e trasmettere un messaggio.